Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Mag
08

Feedback sulle persone

Categoria Pensieri

Alcuni anni fa sì era parlato di una iniziativa dello stato cinese riguardo alla volontà di associare un punteggio sulla base del comportamento online dei propri cittadini.

Questa iniziativa si chiama social scoring e consiste proprio nel dare un punteggio sulla base di alcune attività, ad esempio se uso mezzi pubblici o la bicicletta per spostarmi al posto dell’auto avrò dei punti in più, se faccio la differenziata ne avrò altri, se invece ignoro tali comportamenti virtuosi il punteggio scenderà.

Insomma, una persona non meritevole potrebbe vedersi private di opportunità invece di fatto disponibili ad altri, o nei paesi democratici garantiti in via generale.

Se si pensa anche ai contesti in cui una persona vive la questione si complica, alle volte alcuni comportamenti sono dettati dal contesto generale come luogo di lavoro, residenza, opportunità e possibilità economiche.

Ritengo che voler incentivare i cittadini in qualche forma non sia del tutto sbagliato, ma privare le persone di opportunità perché già svantaggiati in partenza mi sembra abbastanza folle. Poi ricordo che la Cina aveva vietato ai cittadini di avere due figli, quindi la follia lì non dev’essere più una stranezza!

Mag
06

Intelligenza artificiale o bot sotto steroidi?

Categoria Internet, Pensieri

Negli ultimi mesi si fa un gran parlare di intelligenza artificiale, di opportunità, regole, rischi e via discorrendo. Personalmente mi sono dilettato a fare domande a questi sistemi informatici, ho provato ChatGPT, Aria (Opera Browser), Leo (Brave Browser) e di recente Copilot di casa Microsoft (con cui più che altro mi sto divertendo a generare le immagini che inserisco in apertura ai post (non mi piacciono i soli post scritti, sarò antico) ed infine Gemini di Google in sostituzione dell’Assistente sui cellulari.

La cosa che sicuramente apprezzo è il modo naturale con cui si riesce ad interagire con queste entità, si devono conoscere alcune parole chiave ma in generale sembra di avere a che fare con un qualcosa che assomiglia più ad una persona che ad una macchina, la prima volta onestamente con ChatGPT sono rimasto abbastanza impressionato dalla naturalezza dell’esposizione della risposta a cui avevo posto una domanda.

Più o meno tutti questi bot, alla fine si parla di IA ma sono i vecchi bot che popolavano la rete OpenNAP ma sotto steroidi, si assomigliano nel modo di porsi con le loro risposte, è difficile capire se è sempre lo stesso motore a farli funzionare e poi cambia solo il nome o sono progettati in maniera differente. Solo Copilot e Gemini, potendo generare anche immagini partendo da un testo, sembrano avere una marcia in più integrando tutto in un unico posto.

Gemini poi se usato come assistente sul cellulare è molto naturale e difficilmente non capisce cosa gli si dice, nel caso chiede di ripetere la richiesta, il fatto che poi se interpellato a voce risponda sia scrivendo che leggendo a voce alta la risposta è interessante, il tutto invece resta silente se si scrive la domanda, insomma capendo il contesto e rispondendo nella maniera appropriata non è male come cosa.

Prima usavo l’assistente di Google, pratico ma ora risulta limitato nelle funzioni, l’ho sempre usato per chiederli di scrivere su WhatsApp, chiamare una persona o aggiungere un appuntamento in agenda mentre sono in scooter o in auto, comodo poter impartire ordini senza dover toccare il telefono (non fosse che per alcune funzioni devo sbloccare lo schermo e nonostante gli abbia dato l’autorizzazione di funzionare anche se il telefono è bloccato non ne vuole sapere di aggirare il blocco imposto).

Copilot devo provarlo a fondo, comoda la generazione delle immagini, quasi sempre centrate con la mia idea iniziale, mi ha impressionato quando ho generato l’immagine di questo post (aggiunta dopo averlo scritto), non avevo fatto riferimento all’America come esplicitamente citata nel post, ma il sistema sembra avermi letto nel pensiero e l’immagine calza a pennello! Simpatica l’idea di poter settare la risposta in professionale o meno.

Alcuni giorni addietro ascoltavo il podcast CRASH – La chiave per il digitale su Spotify ed in particolare la puntata  intitolata Gaza e Ucraina: come i droni ed AI stanno cambiando la guerra e stavo ragionando sul termine IA e la sua effettiva realtà. Personalmente riterrei che una IA sia un qualcosa di più simile (e probabilmente pericoloso) ad una mente umana con una sorta di coscienza di se e capacità di interazione praticamente autonome, come una persona. Ho fatto un esempio a mia madre che ci ha fatto sorridere ma rende l’idea, l’IA attuale è come un dipendente comunale che attende di essere interpellato, pertanto finche non interagisci con lui questi resta immobile sulla sua sedia a non fare nulla.

Come ho già anticipato mi sembra di aver a che fare con un bot dopato e con una quantità di dati a sua disposizione praticamente infinita (sia giusti che sbagliati) e che si attiva solo se interpellato, pertanto è più un plug-in per l’essere umano che cerca informazioni su un argomento rapidamente e senza dover perdere tempo a sfogliare una quantità folle di siti e pagine per ottenere la tanto agognata risposta.

Solitamente le IA non forniscono sempre la fonte dell’informazione e molto spesso se non si conosce l’argomento la risposta ottenuta potrebbe essere giusta o sbagliata ma è difficile discernere sulla bontà, Gemini invece fornisce i link da cui ha estratto le informazioni, cosa corretta per capire se quanto esposto sia valido o sia spazzatura.

I sistemisti stanno cercando di dotare le varie IA di capacità tali per filtrare le informazioni in rete e scartare quelle errate o di fantasia e mantenere solo quelle vere ed attendibili.

In oggi credo che questi sistemi siano relativamente pronti per soppiantare del tutto le ricerche fatte su siti istituzionali, enciclopedie e pagine dedicate ad argomenti specifici, però affinando il lavoro e ripulendo i dati in entrata l’aiuto sarà grande. Considero da sempre gli assistenti molto utili per chi ha problemi motori di varia natura e non poco, poter oggi dialogare con un computer come se fosse una persona sicuramente umanizza il tutto, per i normodotati l’utilizzo è abbastanza limitato e mi sembra parzialmente inutile anche se integrati a IA generative e via discorrendo.

Google poi ne ha tirata fuori un’altra, NotebookLM, praticamente il servizio (per ora disponibile solo nella terra dei cowboy ma fruibile anche in italiano usando una VPN) permette di avere una IA personale (Google dichiara che i dati non vengono inviati in alcun modo al di fuori del proprio spazio) da istruire con una serie di argomenti, ad esempio caricando dei PDF che il sistema assimila, genera un risultato, crea domande e permette di essere interrogata per estrarre informazioni di interesse dell’utente. Sicuramente interessante in alcuni ambiti dove magari norme o dati necessitano di essere fruibili senza impazzire per ottenerli.

L’IA diventerà probabilmente il domani e mio figlio dovrà destreggiarsi a comunicare ed interagire con computer sempre più “umani” nelle interazioni, sperando di non finire di inciampare in Matrix o SkyNET.

Mag
03

ebook? Forse…

Categoria Internet

Tempo fa avevo detto che avrei letto l’ultimo libro di Mitnick ma non è stato così, lo sto ancora cercando, perchè?

Il motivo è che sia l’ebook che la versione cartacea del libro Il fantasma nella rete non è reperibile sia da Feltrinelli che librerie o ebook! Va bene che il libro cartaceo non sia disponibile, l’argomento non è poi così interessante per la massa, anche il fatto che sia stato pubblicato già da tempo non aiuta, ma perchè non esiste la versione digitale? Insomma l’ha scritto una persona che sul digitale ci ha vissuto una vita e ci ha lavorato, oltre aver avuto alcuni problemi con la legge a causa del digitale, quindi per quale assurdo motivo non viene pubblicato in digitale?

Il mondo di internet e quello reale (c’è differenza?) sono in costante contrasto!

Mag
01

Caos autostradale

Categoria Garage, Pensieri

Da quando il Ponte Morandi è crollato in Liguria regna il caos su ogni singolo tratto autostradale ed in ogni direzione si voglia andare o comunque si vorrebbe andare.

Considerando che il tragico fatto è accaduto nel lontano 2018 e quest’anno ad agosto ricorrerà il 6° anniversario in cui 43 persone hanno perso la vita, il tempo trascorso farebbe pensare che la situazione si sia normalizzata.

Invece da quel tragico 2018 la Liguria vive in una condizione di continuo cantiere autostradale e code chilometriche che mettono a dura prova la pazienza di chi ci abita e chi ci si trova a passare per qualsiasi motivo.

Ad esempio andando verso Alessandria (Genova-Gravellona Toce in entrambe le direzioni) sono presenti molti cantieri che interessano gallerie e viadotti con restringimenti delle carreggiate, cambi di corsia e file interminabili di birilli, verso Spezia sono presenti alcuni cantieri che interessano in maniera intermittente viadotti e galleria che continuano a gocciolare acqua durante e dopo le piogge, verso Ventimiglia sono presenti medesime problematiche intermittenti, sulla Savona Torino stanno ricostruendo un viadotto e il tratto a scendere verso Savona è chiuso in larga parte per lavori generalizzati.

Insomma viviamo in un cantiere perenne e per stessa ammissione della Regione Liguria i cantieri ci terranno compagnia per altri 10 anni! Pertanto tutto sarà lento, caotico e spingerà sia i turisti che le aziende ad andare in altri lidi, danneggiando l’economia regionale e allontanando ancora di più i pochi giovani che vi abitano.

Alcuni giorni fa, tornando dal ponte del 25 aprile, giusto nel tratto di autostrada dell’A26 dove è presente un cambio di carreggiata una macchina ha tamponato un altro veicolo, ovviamente cosa nello stesso senso di marcia con veicoli letteralmente bloccati sia nel senso opposto in parte per i soliti idioti curiosi sia perchè un veicolo delle autostrade intervenuto era fermo sul sorpasso con il tabellone acceso e la conseguente riduzione da due ad una corsia di marcia.

Oltre al fastidio di doversi inventare percorsi e orari per poter raggiungere la propria meta pregando di non inciampare in qualche problema si deve anche pagare i pedaggi pieni (e i conseguenti aumenti di inizio anno) senza che chi ha causato tutta questa serie di problemi ad oggi abbia pagato un euro (anzi si è appreso che durante la pandemia la società che gestisce alcuni autogrill, in forza all’ex-concessionario, ha anche percepito denari dallo Stato).

Intanto chi professava reazioni da parte dello Stato e altre mille fantasie è evaporato come neve al sole e gli altri governi non hanno fatto nulla, per poi non parlare dell’attuale leadership dei trasporti, molto impegnato a dar forma al ponte sullo stretto, ma questo è un altro discorso e problema, di quelli reali nessuno se ne vuole occupare.

Apr
29

YouTube e i creator

Categoria Internet

Da molto tempo, poco prima della pandemia direi, ho iniziato a seguire alcuni canali su YouTube in maniera costante e continuativa iscrivendomi se chi fa i video incontra i miei gusti e i miei interessi, altri li seguo sporadicamente perchè non tutti i contenuti mi interessano.

Con la pandemia ovviamente stando chiuso in casa la fruizione dei contenuti online è salita e ho scoperto molte cose e persone che hanno le mie stesse passioni o comunque i contenuti sono interessanti anche se non sono del tutto cose di cui sono pratico.

Con il tempo molti dei creator che seguo sono cresciuti sia in termini di iscritti che di contenuti veri e propri, dimostrando che lavorando a testa bassa si arriva a dei buoni risultati.

Nelle ultime settimane però molti creator lamentano un problema comune, i video caricati non vanno alla stessa maniera con un calo di visualizzazioni in generale e relative interazioni, si lamentano degli algoritmi che usano in YouTube e altre amenità. Personalmente credo che buona parte del problema sia stata creata da YouTube e dagli utenti, se si tiene la cronologia delle visualizzazioni spenta in automatico la home del noto portale video è vuota, pertanto niente consigli da parte dell’algoritmo e solo chi è iscritto ai canali viene aggiornato con delle notifiche.

Si da molti mesi da Google, che vive e vende pubblicità ha fatto la scelta a mio avviso opinabile di disattivare i video nella home per chi non vuole mantenere la cronologia dei video attiva. Sembra non avere senso e collegamento la cronologia con la pubblicità, ma in realtà a seconda di quello che una persona guarda il portale consiglia delle pubblicità e contenuti sponsorizzati mirati.

Molti utenti segnalano inoltre con una buona costanza che spesso circa il 50% di chi guarda i video non è iscritto al canale (ovviamente per la monetizzazione dei video), ma se si aggiunge che i video non vengono più mostrati tra i consigliati per chi la cronologia la tiene disattivata e la frittata è fatta! Ricordo che i più dei creatori di video molto spesso hanno sponsor diretti perchè i guadagni di YouTube sono irrisori ne più dei casi, salvo fare numeri importanti.

Ritengo che il sistema di BigG sia simile ad una estorsione ai danni dei creator, cercando così di invogliare a riattivare le cronologie e profilare gli utenti senza troppi problemi.

Capisco che i creator vengano pagati da parte degli incassi delle pubblicità che vengono inserite sui video e per i contenuti sponsorizzati e se il sistema si blocca i guadagni calano per Google e di riflesso per i creator che comunque aiutano a tenere tutta la baracca in piedi, senza video YouTube potrebbe anche sparire, forse non è chiaro questo a chi ha queste brillanti idee.

Altro problema è l’uso di plug-in che filtrano e bloccano le pubblicità di YouTube, vengono usati da molti e più o meno lecitamente (secondo quello che sostengono a Mountain View sono contrari alle regole del portale) per eliminare i rulli pubblicitari come chi ha sottoscritto la versione Premium. Come detto prima le pubblicità pagano il portale e i creator, ma forse gli utenti si sono stufati di avere continue e costanti interruzioni dei video con contenuti molte volte non interessanti e ripetitivi! Nulla da ridire se fosse presente un rullo iniziale o un numero ragionevole di pubblicità, ma quando niente niente il video ha un buon riscontro di pubblico le pubblicità aumentano a dismisura. E’ ovvio che l’utente medio si stufi di questa gran rottura di scatole, tenendo conto che molte pubblicità non possono essere saltate e bisogna sorbirsi l’inutilità.

Resto dell’idea che si i costi degli abbonamenti premium fossero ragionevoli forse forse non si sarebbe alla lotta dei poveri con utenti infastiditi che vogliono godersi i video di loro interesse senza rotture e content-creator che vedono le visualizzazioni e gli introiti diminuire, mentre BigG continua ad incamerare denari dagli inserzionisti.

Apr
24

Guerra 2.0 degli USA?

Categoria Pensieri

L’America sin dall’origine è stata in conflitto con qualcuno, dentro e fuori i confini, più fuori dopo la guerra d’indipendenza. Sembra quasi che l’esistenza del paese a stelle e strisce sia legato ad avere un nemico nel resto del mondo.

Da un tempo ormai divenuto infinito c’è lo scontro Russia-Ucraina che ormai si sta cristallizzando e come temuto da molti ha perso l’attenzione dell’opinione pubblica e ha dimostrato tutti i limiti dell’esercito russo e la caparbietà degli ucraini, dall’altra parte è iniziato il conflitto di Israele con tutto quello che li circonda.

Dopo l’amministrazione Trump l’America ha cambiato atteggiamento, i soldati sono in larga parte rientrati nei confini a stelle e strisce, tolti alcuni presidi che onestamente non riesco a capirne il motivo della loro esistenza in territori storicamente ostili agli occidentali in generale e contro gli americani nello specifico.

Negli ultimi tempi ho notato, forse sbagliando, che gli yankee abbiano cambiato il modo di fare guerra in giro per il globo, non spostano truppe e attrezzature, ma influenzano alleati e forniscono armamenti, insomma una guerra 2.0, non rischiano la vita delle loro truppe ma creano situazioni alle volte esplosive. Forzano la mano agli alleati per convincerli ad acquistare armamenti da fornire all’Ucraina (visto che la forza economica dello stato occupato in quella che viene definita dai russi “operazione speciale” ormai non riuscirebbe a permettere una fornitura utile alla difesa/offesa), dall’altra parte Israele usa armamenti americani per difendersi e reagire agli attacchi di chi li non ce li vuole!

Ufficialmente il Presidente degli USA e suoi portavoce cercano a parole di distendere gli animi, però sottobanco fornisce armi facendole transitare attraverso altri stati, credo che anche l’Italia fornisca direttamente armi soprattutto all’Ucraina il tutto pagato dall’Europa (ricordo che si era parlato di molti soldi ma non ricordo la cifra, denari che potrebbero essere utilizzati per fare del bene in generale).

Insomma, si può fare guerra, senza sparare un solo colpo e senza rischiare la vita dei propri cittadini, basta sapere come fare e a chi rivolgersi. Gli americani sono ottimi venditori.

Apr
24

Chi si accontenta gode

Categoria Pensieri

C’è chi sostiene sia la frase dei rinunciatari, personalmente ritengo sia più uno stato mentale e di equilibrio.

Tutti abbiamo ambizioni e vogliamo sempre migliorare la nostra condizione alla ricerca di una chimera.

Poi cresci e ti rendi conto che forse hai già tutto e non necessiti di altro. Personalmente ho inseguito la ricerca della crescita professionale, spinto dal volere un qualcosa che era troppo lontano o di cui non avevo bisogno.

Non ho rinunciato, mi sono guardato intorno, ho una moglie, un figlio, una casa più altre cose materiali, ho la salute e mi sento soddisfatto, non necessito di altro, se arriverà qualcosa lo accetterò senza problemi ma non mi farò venire il mal di testa per inseguire qualcosa.

Direi che la frase è corretta, sono in pace e godo di questa mia condizione.

Apr
22

Sgrammatura

Categoria Pensieri

Fonte foto: Scatti di gusto

Ormai tutti i prodotti che acquistiamo regolarmente hanno subito questa pratica, alle volte in maniera lampante, altre volte in maniera più subdola.

La sgrammatura è quella pratica commerciale con cui viene ridotto il quantitativo di un prodotto all’interno della confezione o viene ridotta la confezione stessa in modo da apparire come la precedente, ovviamente il prezzo resta invariato e trae in inganno il consumatore che pensa di comprare un prodotto che non ha subito ritocchi del prezzo.

La prima società a praticare questa politica è stata la Coca Cola, e relativi prodotti affiliati, quando ha immesso le nuove lattine sul mercato, ufficialmente adducendo ad un più facile trasporto e stoccaggio. Ovviamente il prodotto era meno ed il prezzo invariato, risultato? Il fatturato dell’azienda ha segnato un bel più perchè ovviamente vendevano più confezioni rispetto a prima.

Con la contrazione del mercato e tutti i problemi economici che interessano le industrie a causa dell’aumento delle risorse, trasporti e varie altre difficoltà abbiamo visto detersivi che si sono ridotti in quantità e di recente anche i rotoli di carta igienica nonchè i pacchetti di fazzoletti il cui contenuto è passato (non di tutti) da 10 fazzoletti a 9 per pacchetto.

La cosa tristemente divertente è che alcuni supermercati hanno vietato ai clienti di pesare le confezioni di rotoli di carta igienica visto che il rotolo di cartone interno (oltre ad essere diventato molto sottile e malleabile) è diventato più grande nel suo diametro, quindi lasciando inalterato il diametro esterno del rotolo nella sua interezza la quantità è diminuita. Solitamente i rotoli che hanno subito il dimagrimento sono quelli che vengono proposti in offerta come convenienti!

La cosa ancora più tristemente divertente è che i consumatori e la politica tutta non fanno nulla per frenare l’ultima moda per fregare il cittadino già abbastanza vessato da gabelle e raggiri (leggasi la fine del mercato tutelato per energia elettrica e gas metano) che hanno solo contribuito a far tirare fuori altri denari dalle tasche.

Apr
19

Controllo di massa 2.0

Categoria Internet

Ed eccoci al nuovo capitolo sul controllo di massa da parte dell’NSA, almeno così afferma Snowden con un messaggio su quella cosa che era Twitter.

Parrebbe che lo stato americano stia per fare entrare una modifica alla normativa che estenderebbe le capacità di controllo della rete obbligando di fatto coloro che operano in rete e forniscono servizi online a fornire i dati di privati ed aziende senza troppi problemi allo spionaggio americano.

Inoltre l’Europa ha cambiato idea per i dati dei cittadini europei e ritiene che l’America sia un luogo sicuro dover conservare i dati dei propri cittadini, totalmente in contrasto con la decisione di qualche anno addietro quando era emerso che gli americani spiavano attivamente i capi di stato degli stati europei.

Insomma, la rete nata libera sta diventando sempre più una gabbia dove poco o nulla possiamo decidere.

Fonte: ilSoftware

Apr
17

Moralizzatori

Categoria Internet, Musica

Credo che Galeazzi non abbia necessità di presentazioni, chi più chi meno lo avrà sicuramente incrociato su YouTube.

Settimana scorsa il buon Andrea ha pubblicato un video su di un’ansia visita ad uno dei centri di smistamento di Amazon (link).

Ovviamente il video è organizzato da Amazon per mostrare le innovazioni tecniche per alleggerire il lavoro ai dipendenti (lavori ripetitivi o movimentazione dei pesi), come affermato dal direttore.

Tutti i lavori hanno aspetti positivi e negativi, non esiste il lavoro perfetto.

Ora onestamente mi chiedo chi non ha comprato o non compra tutt’ora su Amazon, Temu, AliExpress e altri millemila portali di e-commerce?

Non commento il contenuto del video e come sia la vita lavorativa di chi lavora nella filiera della logistica, però mi sono saltati all’occhio alcuni commenti.

Sono quelli che definirei moralizzatori, criticano la scelta di sostituire le persone con robot, che ritengono la vita dei dipendenti di Amazon più una schiavitù sottopagati e via discorrendo.

Sicuramente molti di quelli che hanno commentato in questo modo il video hanno acquistato o stanno tutt’ora alimentando il sistema.

Quanto sono altrettanto sicuro che alcuni di quelli che puntano il dito poi cercano di risparmiare al centesimo e sicuramente non vanno a comprare nel negozio sotto casa per poi comprare online, magari adducendo che deve salvaguardare la propria economia domestica.

Sono sempre più perplesso.